granelli di parole...: imparare a bastarsi

qualcosa su di me...

una zampa amica...

io e il mio monello il suo dodicesimo anno di età lo stiamo vivendo sa soli insieme in una casa al mare..., mai come ora siamo stati uniti..., oggi condividiamo intere giornate senza allontanarci.. si ok, lo ammetto è un impegno e quando sto fuori casa, è cmq un pensiero fisso la consapevolezza che mi aspetta....però... quanta compagnia mi fa in casa... Ogni volta che ho l'occasione di farlo stare altrove per qualche giorno, finisce sempre che poi lo tengo con me!! ...Beh, deve esserci davvero un buon motivo per separarmi da lui... (più passa il tempo e più non ci riesco... soprattutto in questo momento della mia vita)

il mio ritiro artistico:

Da tanti anni io scrivo versi che valorizzo con degli arpeggi di chitarra... Da tanto tempo suono melodie che dipingono i miei versi... Questa mia creatività ha avuto varie fasi altalenanti ma è rimasta una costante da 20 anni ad oggi. Non è un dettaglio questo... ma l'evidente energia di un motore che non si è mai davvero fermato in me, continuando ad arricchire le mie composizioni in modo spontaneo. Dedicando al mio estro pochi ritagli dl mio tempo libero, aprivo questo blog. Un evoluzione anche lui, di altri blog, in un percorso che mi ha portato fino a qui. Aprendolo lo definivo il mio "ritiro artistico" per distinguerlo da altri blog che avevo tenuto per anni nel web... qui da subito ho avuto chiaro quello che doveva custodire... Un diario su cui riportavo il percorso creativo di un progetto ben definito. Mai avrei pensato che in quella definizione di "ritiro artistico" io ci arrivassi a tal punto nella vita... Era più una frase adatta, il sogno di un progetto, che sarebbe stato bello ma che soffocava, stretto dalla routine di una vita che ho voluto mandare in aria, con tutto il Castello che ci avevo costruito sopra.... e persa ogni certezza e stabilità, qualcosa ancora era invariata e costante in me.... la mia creatività.... In questo diario ne segnerò l'evoluzione.

lentamente muore

Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni

giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marca, chi non

rischia e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce.

Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su

bianco e i puntini sulle "i" piuttosto che un insieme di emozioni,

proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno

sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti

all'errore e ai sentimenti.

Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul

lavoro, chi non rischia la certezza per l'incertezza, per inseguire un

sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai

consigli sensati.

Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi

non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso. Muore lentamente

chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia aiutare; chi passa i

giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.

Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non

fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli

chiedono qualcosa che conosce.

Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo

richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di

respirare.

Soltanto l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida

felicità.

(P. Neruda)

io come...

Io come la voce più fidata,

io come il pensiero più egoista

Io così sensibile da divenire ghiaccio …

Io a regalare forti emozioni e poi a deludere…

Io e la mia mano….

Pronta a tenere salda un intesa

a stringere di affetto, cercando di non ferire

io fiorellino di campo… o rovo di spine

cosi belle, cosi incisive…

io egocentrico e permaloso senza dirlo…

io con tante amicizie… io così solo…

io ad evitare tutti… tendendo la mano a tutti…

io semplice, complesso,

sempre così emotivo, impulsivo…

e poi così razionale nel reagire ai forti traumi…

io che indosso maschere,

io cosi splendente agli sguardi di tanti…

io cosi smarrito ad occhi più attenti

io che lascio tracce di me….,

io che ancora mi osservo…

io che stupisco….

Soprattutto me stesso…

granelli di parole...

venerdì 10 maggio 2013

imparare a bastarsi

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