venerdì 22 novembre 2013

troppa instabilità interiore


Come un equilibrista muove i passi sulla sua fune, vivo l'incertezza del mio domani...
A volte passano giorni in cui mi sembra di aver chiara la mia direzione e ne scopro la gioia...
quasi correrei qui a scriverla.. ma basta poi un soffio di vento per non avere più sicurezza nei miei passi.
E' normale quindi che io dopo giorni come questo, mi ritrovi a domandarmi che tipo di equilibrio io abbia mai trovato se lo riesco a perdere con un soffio? Era stabilità questa?

Pochi giorni fa pensavo invece di dover scrivere qui nel mio blog anche qualche momento positivo, riflettendo del fatto che corro qui soprattutto nei momenti di stress... ma poi arrivano sconforti come oggi e penso che sarebbe stato affrettato scrivere qualcosa di positivo se poi mi aspettavano ancora altri giorni di squilibrio come questo.
Forse neanche è poi un caso che io non abbia ancora riportato qui nulla di presentabile come nuova stabilità, quando questa è ancora tanto attesa sul mio calendario.
   

  • La verità è che... la mia serenità devo smetterla di associarla a qualcuno ma non è facile per me. Non sono gli occhi che riflettono il mio bagliore a farmi brillare. Se si assentano, spariscono o si distraggono, non è vero che io non sto brillando. Non devo aspettare proprio nessuno ne dipendere da altri per il mio umore. Devo anche isolarmi di meno dal resto del mondo o cercare di farlo, per non ritrovarmi cosi smarrito e solo, non appena sono vittima di nuove delusioni e nuovi sconforti.
      
Certo che avrei potuto scrivere qualcosa di buono e positivo che avrei in mente di concretizzare...
Sono rimasto con qualcuno che sta aspettando i miei brani per metterli su uno spartito...
e qui si torna allo squilibrio che torna immancabilmente a travolgermi da circa sei mesi.
E' inutile io se non mi sento sereno o se mi sento troppo solo.. neanche stendo i panni che ho lavato... mi cristallizzo. Tutto perde d'importanza, tutto passa in secondo piano al mio malessere.

Stasera ho capito che ho fatto bene a non parlare del progetto che solo ieri sembrava concretizzarsi. 
Troppa instabilità e troppe delusioni da sei mesi mi fanno ormai scegliere di non scrivere proprio di nessun progetto per ora, in quanto se avessi scritto quelli che fino a sei mesi fa sembravano cosi imminenti, oggi li avrei riletti come un illusione, un bagliore negli occhi, l'ennesimo sogno infranto.
Qui l'unico progetto a cui pensare davvero è trovare una realtà in cui io sia in grado di deciderla e non di accompagnarla o seguirla. Il tempo scorre, ed io mi sto riempiendo di polvere osservando una finestra.

giovedì 21 novembre 2013

le aspettative.. carta vetrata di ogni progetto


Dannate aspettative... 
Sanno insinuarsi anche in una mente che le conosce bene e sa quanto siano logoranti, dannose oltre che inutili.
Facile consigliare di non averne o di lasciale stare..., spesso mi sono ritrovato a consigliarlo avendo avuto modo di poterle (o doverle), analizzare per anni in molti aspetti in diversi contesti e in vari soggetti.
Ma è come sconsigliare un amore ad una mente travolta dalla magia di quel sentimento.
Se un traguardo è molto importante finisce con il creare aspettative in noi.
si possono non ammettere per precauzione ma la sera le ritroveremo nascoste sotto il cuscino.

Se l'energia di un progetto, di un amore, di un traguardo, di un livello da raggiungere o una promozione tanto attesa, sono il motore di grandi sogni o ambizioni..., le aspettative sono quelle che escono dal tubo di scappamento e inquinano l'aria.
Sono quindi da tenere in considerazione in quanto fanno sempre e cmq parte  di un meccanismo mentale, che avviene nell'attesa di molte grandi emozioni o traguardi ambiti. Ci sono è inevitabile e vanno ragionate.
Solo la ragione può tenere a bada le aspettative ma non è affatto facile, come il non odiare.
Si potrebbero pensare scontate, previste ed ovvie, naturali insomma... 
ma sono lievi fogli di carta vetrata che asportano via molta energia e creano tanto stress...
Come polvere lo stress cade e si accumola, fino a caderti negli occhi non appena qualcosa non va per il verso in cui speravi andassero le cose.

  • Le aspettative di un risultato troppo ambito sbiadiscono i risultati minori ottenuti, sminuendo quelli che cmq sarebbero stati dei nuovi traguardi raggiunti... (e non sognati).

Questo è uno degli aspetti più brutti delle dannatissime aspettative che se pure le cacci via.... si intrufolano sotto il cuscino e quado meno te lo aspetti nella tua convinzione di non averne, sanno tornare e farti soffrire.

martedì 12 novembre 2013

i miei brani sono "fotografie" delle mie emozioni


Non chiedetemi perchè oggi dopo 2 anni sto ascoltando di nuovo "Note Riflesse"  
brano semplice perchè mai neanche provato ma totalmente improvvisato in questo video...
le mani si rincorrevano!!

(tra l'altro il nome di questo mio amato blog nell'indirizzo web, è lo stesso del brano)!!

E' un perfetto esempio di cosa intendo quando dico che i miei brani sono "fotografie" delle mie emozioni!!
due anni sono ormai ricordo di una vita radicalmente diversa dal mio presente... e in tutti ma proprio tutti gli aspetti..., logistici, sentimentali, lavorativi, economici, progettuali.
E cosa posso vedere in questa "fotografia"?
Tanto... davvero tanto... e come tutte le fotografie lascia anche questo brano brano in pizzico di nostalgia...
Mi mostra però anche molto altro... e ne respiro i lievi tocchi delle corde, il silenzio delle 3 del mattino, che le faceva appena sfiorare con dolcezza per non svegliare i vicini...
 note che annunciavano il precipitare degli eventi ma che nascondevano molto altro.

Ma non voglio stare qui in balia della polvere dei miei ricordi... no,no,no...
Non avevo più ascoltato questo brano tutto qui... (triste o profondo è soggettivo),
invece voglio dire a cosa mi ha fatto pensare mentre lo ascoltavo e lo osservavo...
(nella sua apparente staticità celava immensi uragani imminenti,devastanti, radicali)

La mia mente torna indietro nel tempo, a ben 25 anni fa!! ...wow... !

Io idraulico in proprio con un amico in giro a ristrutturare appartamenti per Roma.
Tra i tanti quello di un'anziana signora di certo più che ottantenne, molto devota che viveva sola in una casa dove la fede le aveva fatto trovare un equilibrio invidiabile e qualunque cosa brutta gli accadeva, era incredibile vedere come la sapeva accettare come volontà divina quasi sorridendo osservando il cielo.
Durante la nostra permanenza nella sua casina, oltre a stupirci di questo suo sorriso che nulla e nessuno poteva togliergli, la signora un giorno mentre ci osservava a lavoro ci disse che era colpita dalla nostra purezza d'animo e notandola, si sentì quasi in pena per noi... affermando,

  • "Che innocenza avete ragazzi e che belli che siete... voi uomini siete e resterete sempre dei bambini..., crescerete, con l'età farete capricci e marachelle ma sempre bambini resterete.. State attenti alle donne in futuro mi raccomando, fate attenzione".

E già... ci disse cosi, proprio quella vecchina tutta casa, radio maria e chiesa...;
non entro nel contenuto di quella sua frase, molto si potrebbe dire più o meno a suo favore.
No.. voglio solo ascoltare di nuovo questo video dove non ci sono parole...
ad un tratto ho risentito le sue negli arpeggi di quelle "note riflesse".

p.s.
Ormai i miei brani su yutube sono tutti ormai privati,
quello che resta pubblico ha poco valore.

lunedì 11 novembre 2013

raccogliere il vento, i vetri infranti, la pioggia e la polvere della mia vita.


Affronto un momento difficile...
All'improvviso stasera ho avuto la netta sensazione di aver intrapreso un percorso sbagliato.
Talmente ci ho creduto che solo valutarlo è un grande dolore per me. Eppure sbagliare è umano e anche se i miei errori rischiano di essere fatali, non posso "preferire" di non vederli o valutarli.
Concentrato sugli ultimi miei malumori stavo dimenticando di avere una visione più ampia di quello che mi accade e soprattutto di vedere cosa ha causato l'inizio del mio nuovo squilibrio.
Inutile arrovellarsi il cervello in una situazione attuale che porta stress senza ripartire da cosa l'ha causata... e oggi in realtà non accade proprio nulla... è solo questa la verità.
Non faccio che pensare al novembre di un anno fa (2012).
Che cosa accadeva? Che cosa vivevo? Quali sogni mi avevano rapito?
Mi vengono in mente 2 detti contrastanti:

  • "chi lascia la strada vecchia per quella nuova, sa quello che lascia ma non sa quello che trova"
  • "chiusa una porta si apre un portone"
      
E rispetto al novembre 2012 dopo un anno esatto bisogna fare il punto della situazione.
Certo non è facile perchè devo sottolineare più che altro delusioni dei miei sogni...
e per un inguaribile sognatore non è fatto facile accettare il loro fallimento.
Pensavo forse che mi sarei ritrovato in questa situazione? No di certo... ma neanche un pò.
Bene o male che stavo non dovevo dire grazie a nessuno... e puntare su una mia rinascita era un sogno oggi sciocco... soprattutto quando la rinascita non conta solo su di te.
Ho scritto per anni di una rinascita "individuale" fino a diventare ripetitivo (chi mi conosce da più di 2 anni sa bene di cosa sto parlando) e poi mi sono arrenato in un progetto da rimandare.... beh ecco... dopo un anno e mezzo non vedendo luce in questa situazione mi domando quel rimandare.., in quanto io avrei dovuto rimandarlo.
Mah... dicevo che bisogna vedere quando è iniziato il mio disagio e posso ben dirlo pensando a prima della scorsa estate.... li il primo urto che ha portato innumerevoli conseguenze.
Certo mi sono ribellato prontamente e non una volta, a come si indirizzavano le cose... e l'ho fatto in modo sempre esplosivo affinchè si vedesse il mio malessere ma poi... non ho potuto che tenere quello che tanto non cambiava...
Non a caso è stata una brutta estate rispetto all'estate stupenda del 2012 dove sembrava che i sogni venissero a me da soli guidati dal destino...
i miei occhietti innocenti non potevano che esultare e non poco di sentire che il mio cambiamento era alle porte e mi vedeva "partecipe" in chissà quale nuova realtà -.-
Nelle varie difficoltà continuavo a sognare....
Avevo preso a correre con costanza e ricordo che per affrontare i miei 5 km di corsa... sapevo che avrei passato tutto il tempo a sognare quale poteva essere questo cambiamento ormai intrapreso nei fatti....
Sognavo ad occhi aperti ed era bellissimo perchè ci credevo tanto...
Pensavo al mio minivan e lo vedevo una cosa ottimale su cui puntare per una nuova dimensione...
Talmente erano tanti i sogni in cui credevo che non potevo finire cosi nei miei pensieri...
Mai lo avrei creduto possibile.
Ma prima di questa estate hanno lasciato la mia mano in un progetto comune che si è rivelato individuale ma non per me. Da quel momento ogni mio sfogo di rabbia, ogni mia sofferenza, ogni mio dispiacere non ha potuto proprio nulla a riguardo.
Fatto sta che mi ritrovo qui esattamente un anno dopo avendo conquistato solo una preziosa lezione di vita.

  • "si nasce e si muore da soli... spesso purtroppo nello stesso ospedale"

Quello che mi fa rabbia è che è capitato proprio a me... una specie di beffa del destino.
Mi comprende bene chi mi legge da anni... proprio a me mi è capitato di "rimanere in disparte"
ma in realtà nessuno mi ci ha realmente lasciato... si tratta semplicemente di forti incompatibilità che hanno fatto si che io ci rimanessi da solo in disparte.

  • solo ad osservare...
  • solo a criticre
  • solo a ribadire
  • solo a lamentarmi
  • solo a giudicare
  • solo a parlare al vento
  • solo a perdere tempo.

Inutile ora giudicare il mio stress attuale osservando il presente...
Bisogna tornare alla causa  di quello che ha scatenato questo mio sentirmi "solo" e non accade oggi ma ormai da ben 6 mesi e non accenna a cambiare minimamente la situazione.mi pento di aver perso il controllo dalla rabbia perchè on ho avuto il coraggio semplicemente di lasciare il percorso quando vedevo che prendeva un'altra direzione...
Purtroppo io ci avevo scommesso tutto quello che avevo.. e non è facile rinunciare...
Non prima di sei mesi almeno..., prima sarebbe stato un colpo di testa uno sfogo di rabbia.
Troppa rabbia e me ne pento... quando un progetto o un sogno comune viene abbandonato bisogna avere la forza e la fierezza di non seguire come un cagnolino i sogni di altre persone.
Belle parole vero? ma se hai scommesso tutto quello che avevi è più che giustificato battere i piedi a terra almeno per sei mesi.

Questo però bisogna tenerlo presente altrimenti si giudica solamente lo stress che mi avvolge e non quello che lo ha causato e lo alimenta... nulla avviene per caso.
Cmq ho davvero una triste visione per il mio prossimo futuro... so che ora dopo 6 mesi di dispicere io riprenderò i miei passi.
E' sconvolgente per me ritrovarmi sui miei passi non avendo più nulla ma proprio nulla di tutto quello che avevo due anni fa, sogni compresi -.-
Di certo ora mi hanno messo in una bella gabbietta dorata ma io cosi.. senza sogni... senza credere più a nulla, rimasto da mesi ad osservare aspettando il mangime come un pesciolino rosso........ sto lentamente morendo dentro.

La mia musica... le mie composizioni ne sono un esempio lampante...
la mia chitarra del cuore da mesi non dorme più in questa casa...
c'è bisogno di dire altro?

Ora inizio ad avere davvero una brutta visione della realtà che mi circonda...
Lasciarla sarà soffrire tantissimo nella situazione in cui mi ritrovo dopo aver puntato sul sogno sbagliato avendo perso tutto alle mie spalle.
Probabilmente chi ha meno amor proprio vedrebbe solo il lato positivo di questa situazione e poco darebbe attenzione agli ideali quando questi ti guidano verso la rinuncia a tante cose che oggi sembravano scontate...  ma io non sono mai stato furbo ed ho sempre pagato caro il seguire il mio istinto... che di certo non è quello di rimanere in disparte per nessuno.

Sono sei mesi come dicevo, che colleziono dispiaceri e delusioni... ma questo non deve far pensare che io possa restare fermo cosi altri sei mesi... cavolo dai.. valgo di più e sinceramente anche se volessi provare ormai non ci riesco più a trovare la serenità ad osservare la vita in finestra..., roba che se morissi domani, sarebbe un peccato pensare in che stato ho passato i miei ultimi mesi... chiuso in una casa con i miei sogni di rinascita in un cassetto. Se a qualcuno poteva piacere avermi parcheggiato qui, dovrà accettare che il tempo è finito e che i campanelli di allarme hanno suonato forte da prima che arrivasse l'estate...
Come io ho dovuto accettare i passi di chi nonostante il mio soffrire non ha mai esitato a proseguire nei suoi sogni e nelle sue scelte, trovando ovviamente sempre ottime motivazioni per dovermi lasciare in disparte.
Questi ultimi 6 mesi sono stati importantissimi e sconvolgenti...

  • sono stati il frantumarsi dei miei sogni...
  • sono stati la polvere in bocca di chi correva per conto suo più veloce di me...
  • sono stati la rivalutazione di frasi risultate incoerenti.
  • sono stati il contrasto dei sogni con la evidente realtà.
  • sono stati l'amaro di vedermi in disparte proprio quando esultavo di rinascere..

Ora mi preparo a tirare il freno a mano... ma non ho paura perchè...
la macchina su cui correvo verso i miei sogni, ormai da mesi ha rallentato sempre di più la sua velocità..,
al punto che ora mi basta solo scendere.
Ma quello che mi aspetta ora lo so a differenza di quando illuso contavo su una diversità...
Ora mi aspetta davvero tanta sofferenza.. ma non solo spirituale.. (anche materiale e fisica se non riuscirò a salvarmi) rimanendo solo nel cammino alla ricerca del "mio" percorso.
No.. non sono affatto pessimista... è quello che ho seminato io nella mia vita quello che raccolgo...
non mi resta altra scelta che raccogliere...

il vento, i vetri infranti,
la pioggia e la polvere della mia vita.

domenica 10 novembre 2013

ma meno male di cosa?


Oggi ho reagito male a chi mi ha detto: "meno male che hai trovato C"
Basta con questo tipo di frasi... ne ho ricevute fin troppe in 41 anni di vita.
Chi mi vuole bene ha l'ansia che io stia bene...
ma non basta ancorarsi a tutto ciò che mi si avvicina. Basta davvero!
Mi basta voltare lo sguardo indietro e ripensare a questa bella frase per detestarla!
Ogni volta la stessa frase e mai che abbia avuto ragione di essere espressa.

Come con i lavori fatti i vita mia...
sempre l'ansia di chi mi vuole bene a sperare che con uno o l'altro io mi potessi sistemare...
ma non certo per me e il mio bene... ma solo per calmare le proprie ansie.
Lo stesso vale per le poche donne che ho avuto!!
Meno male che stai con tizia o caia... ti proteggeranno... e poi?
Ma meno male di cosa se tanto poi sono state solo tanto dolore per me?
Ad ogni nuovo incontro... "meno male che hai incontrato... C? M? D? B? A?
Ma siamo davvero sicuri di esultare?
Ed è il caso di farlo quando la persona ancora non la conosci bene?
No... non ci sto più a questo "meno male".

Inizio ad avere un pò di primavere anche io e se mi si permette,
io la metto proprio in dsiscussione questa bella frase.
Sempre a delegare a qualcuno la mia felicità futura..
e poi mi ritrovo solo chiuso dentro una casa con fuori un uragano,
vento e pioggia, senza contatti o voci o compagnia!
Ma meno male di cosa?? Quale sicurezza vuoi trovare che non sia "variabile"?
Sono proprio stanco di quella frase che tende a colorare
l'incertezza con una forma di "voluta" e tanto cercata sicurezza!
Qui di sicuro non c'è proprio un bel nulla, neanche la vita stessa.
Si potrebbe forse dire "meno male che sei ancora vivo"
ma è davvero un motivo per essere felici? Vivere è felicità a priori forse?
Non lo credo affatto.

mercoledì 6 novembre 2013

diventa ciò che sei... (se dovesse occorrere follia e disciplina non esitare)


Che io abbia avuto una guida saggia non ne sarei troppo sicuro... forse più filosofica che pratica...
Resta il fatto che si conclude oggi un giorno che segna un anno dalla scelta folle di dare le mie dimissioni a lavoro
in un momento a dir poco sconvolgente per me...
Mi tornano in mente le parole di mia madre..., davanti alla mia scelta inconsueta e folle, le sue parole giravano intorno ad un concetto: "diventa ciò che sei". Questa la sua ultima frase non meno folle delle mie decisioni. (in fondo era un malessere da troppi anni per rimanerne stupita e una madre ti vuole felice in qualsiasi modo tu sorrida alla vita).

Ora sorvolando le mie scelte, lasciando solo una riga per dire che dopo un anno non sono pentito affatto...
concentro la mia riflessione su quella frase "diventa ciò che sei".
in un momento cosi particolare per me, dove un nuovo foglio aspetta nuovi tratti di giovani progetti, ci penso e ci rifletto,
Di sicuro quello che ero diventato ormai non mi rappresentava affatto e non mi rispecchiavo nel mondo in cui stavo crescendo da ben oltre un decennio ormai..., anche oggi ho incontrato un ex collega al mercato ed a distanza di 1 anno (oggi)... ero felicissimo di sentirmi ormai talmente distante, da ricordare il suo nome dopo qualche minuto che dialogavamo.

Alla frase "diventa ciò che sei" non devo pensarci troppo se dovessi dare una risposta spontanea...
e chi mi conosce bene da anni mi indica ciò che mi distingue.
Forse a volte ciò che si è... può risultare talmente scontato ai propri occhi da non saperlo valorizzare seriamente talmente spontaneo in noi.
Ma anche la spontaneità deve trovare disciplina quando si vuole addomesticarla per valorizzarla!!
In fondo cosa sono io? Cosa so esprimere? Cosa mi realizza? Ovviamente le mie composizioni,
i miei piccoli versi, le mie espressioni di me in brani che amo definire "fotografie" delle mie emozioni.
Certo sono in attesa di progetti lavorativi da concretizzare che non hanno a che fare con la musica e cercherò di realizzarmi in quelli.... ma se un giorno mi si chiedesse: "...e poi, sei diventato ciò che sei"?
Potrei mai rispondere di si, realizzato e soddisfatto? Potrei mai se non porto a splendere le mie canzoni?
Su questo mi scappa una riflessione su quando fino ad un paio di anni fa ero attivo e operativo,
nell'intento di incidere e comporre quelli che allora erano i miei nuovi brani... (tanto importanti).

"...Quante giornate intere passate chiuso in casa saltando anche il pranzo a volte o riducendomi a cenare alle 23... e quanto la gioia di un nuovo brano inciso sapeva alleviare tutto questo. Pensavo sempre che anche avessi fatto un solo passo avanti nell'espressione del mio estro creativo non sarebbe stato un giorno perso; al tempo stesso vedevo i giorni passati fuori casa, come tempo sprecato e la sera prima di dormire della giornata vedevo solo il non aver fatto nessun passo avanti nei brani e che quindi era un giorno perso..."

Era un Gianluca nel pieno del suo impegno...
non quello di scrivere o comporre brani ma quello di trovare la disciplina con cui i vari strumenti devono convivere se vogliono rendere la giusta espressione nell'insieme.
Quello che devo focalizzare è sia la spontaneità fino al bisogno di esprimermi in musica e sia la soddisfazione di realizzare i miei lavori che mi faceva sorridere indifferente di giorni visti da una finestra avendo quasi una missione che prendeva la priorità su ogni altra distrazione.
"diventa ciò che sei" non può che condurmi su uno sgabello con la mia chitarra a catalogare e riordinare molti brani.. non mi può bastare il fatto che appena ieri è nato il mio ultimo brano e che quindi sono più che produttivo. In fondo quello che mi critico non è il non creare... e oggi neanche di non incidere ciò che attende... stavolta voglio accusarmi di non capire io stesso cosa si spreca per il fatto che mi viene spontaneo e quindi non curo come si dovrebbe. Più volte mi è stato detto e mi si dice che io devo far ascoltare i miei lavori e non per me ma che devo farlo per gli altri.. Mah... inizio a sospettare che la mia poca ambizione rischia di farmi pure accontentare di queste belle frasi... per sentirmi valorizzato e impegnarmi meno -.-

Concludo questo mio vortice di pensieri con quella che vedo una certezza.
Diventa ciò che sei non può non comprendere il mio estro creativo e la mia musica.
(Serve disciplina Gianluca... tu la conosci poco ma potrai tornare fiero dei tuoi lavori solo con lei.)

venerdì 1 novembre 2013

riflessioni in cammino...


Pochi giorni fa scrivevo un post dove riflettevo sul fatto che,
quando s'intraprende un nuovo percorso si deve sempre fare il punto della situazione. 
Ovvio in quanto si muovono i passi su un terreno che non si conosce.. 
  • e davvero poco conta se si tratti di un traguardo raggiunto o di una meta ambita per lunghi anni.
Non si tratta di incertezza o timore ma solo di metodo; è giusto ogni tanto 
fermarsi un attimo a riflettere e farlo senza voltarsi troppo indietro o cercare di guardare avanti. 
Per quanto mi riguarda trovo giusto osservare le mie scarpe.... 
Hanno tanto corso in questi ultimi anni della mia vita, che sono logore e sporche...
Ne osservo i dettagli... le scuciture, la polvere, ed i resti del terreno dove si sono tanto impegnate a correre...
(interessante capire dove si è camminato in giorni senza sole, 
solamente osservando i resti del terreno in cui nel buio si rincorrevano sogni...)
Lo sguardo al passato recente mi mostra un immagine in continua trasformazione, in essa mutano non solo i colori ma anche i personaggi nello sfondo... non è altro che il tempo che passa che nulla lascia stabile, che rende sempre una nuova visione al mio voltarmi indietro.
Lo sguardo al futuro mi da di certo ansia perchè ho delle aspettative quando la regola sarebbe di non averne mai.... ma scelsi volutamente la via dell'incertezza anni fa, alle sabbie mobili delle sicurezze in cui ormeggiava la mia vita. Non mi lamento quindi di quel pò di ansia che esalta le emozioni rispetto alla staticità da cui provenivo.

Quello che più conta è lo sguardo al presente.
Anche se sono in pieno cammino con una meta scritta a matita, che visione ho del presente?
Questo che oggi definisco presente, è cmq una tappa sognata per molti anni e creduta solo fantasia, talmente folle, devastante e radicale, il capovolgimento del tavolo di gioco su cui avevo puntato la mia vita.
A volte sono sconcertato e senza parole, nel vedere come la mia stella abbia mosso gli eventi al fine di farmi ritrovare a camminare nel mio assurdo progetto di "rinascita individuale", anche senza che io potessi realmente vedere dove si dirigevano i miei passi. Quello che la mia fantasia desiderava era davvero poco comune... ma ammetto di essere un tipo fuori dall'ordinario, cosa che ormai non dubita più nessuno da quando ho mollato tutto lasciandomi alle spalle un passato di cui ero esausto e deluso. 
Quindi partirei proprio da questo... 
Il presente, ossia la cosi detta "quotidianità", banalizzata poi... spesso nel termine "normalità" ...è un sogno!
Perchè non vederlo così se tale è stato per tanti anni? Certo non è la mia realizzazione personale.., il presente lo vedo come il sogno realizzato di aver preso un percorso, non diverso ma particolare, verso la mia serenità e realizzazione... e questo non è affatto poco... un sogno realizzato del passato va cmq rispettato e abbracciato.

Questo nuovo percorso prosegue con più di un progetto e una mente non meno folle della mia...
e chissà tra le varie mete possibili in quale mi dedicherò ad una nuova stabilità...
ora è un momento di progettazione, attesa e valutazione... il mio sguardo spazia senza confini verso distanze anche molto lontane, felice di voltarsi anche sui fiordi norvegesi e non sentirsi più solo come in passato.