venerdì 22 novembre 2013

troppa instabilità interiore


Come un equilibrista muove i passi sulla sua fune, vivo l'incertezza del mio domani...
A volte passano giorni in cui mi sembra di aver chiara la mia direzione e ne scopro la gioia...
quasi correrei qui a scriverla.. ma basta poi un soffio di vento per non avere più sicurezza nei miei passi.
E' normale quindi che io dopo giorni come questo, mi ritrovi a domandarmi che tipo di equilibrio io abbia mai trovato se lo riesco a perdere con un soffio? Era stabilità questa?

Pochi giorni fa pensavo invece di dover scrivere qui nel mio blog anche qualche momento positivo, riflettendo del fatto che corro qui soprattutto nei momenti di stress... ma poi arrivano sconforti come oggi e penso che sarebbe stato affrettato scrivere qualcosa di positivo se poi mi aspettavano ancora altri giorni di squilibrio come questo.
Forse neanche è poi un caso che io non abbia ancora riportato qui nulla di presentabile come nuova stabilità, quando questa è ancora tanto attesa sul mio calendario.
   

  • La verità è che... la mia serenità devo smetterla di associarla a qualcuno ma non è facile per me. Non sono gli occhi che riflettono il mio bagliore a farmi brillare. Se si assentano, spariscono o si distraggono, non è vero che io non sto brillando. Non devo aspettare proprio nessuno ne dipendere da altri per il mio umore. Devo anche isolarmi di meno dal resto del mondo o cercare di farlo, per non ritrovarmi cosi smarrito e solo, non appena sono vittima di nuove delusioni e nuovi sconforti.
      
Certo che avrei potuto scrivere qualcosa di buono e positivo che avrei in mente di concretizzare...
Sono rimasto con qualcuno che sta aspettando i miei brani per metterli su uno spartito...
e qui si torna allo squilibrio che torna immancabilmente a travolgermi da circa sei mesi.
E' inutile io se non mi sento sereno o se mi sento troppo solo.. neanche stendo i panni che ho lavato... mi cristallizzo. Tutto perde d'importanza, tutto passa in secondo piano al mio malessere.

Stasera ho capito che ho fatto bene a non parlare del progetto che solo ieri sembrava concretizzarsi. 
Troppa instabilità e troppe delusioni da sei mesi mi fanno ormai scegliere di non scrivere proprio di nessun progetto per ora, in quanto se avessi scritto quelli che fino a sei mesi fa sembravano cosi imminenti, oggi li avrei riletti come un illusione, un bagliore negli occhi, l'ennesimo sogno infranto.
Qui l'unico progetto a cui pensare davvero è trovare una realtà in cui io sia in grado di deciderla e non di accompagnarla o seguirla. Il tempo scorre, ed io mi sto riempiendo di polvere osservando una finestra.

Nessun commento:

Posta un commento