mercoledì 6 novembre 2013

diventa ciò che sei... (se dovesse occorrere follia e disciplina non esitare)


Che io abbia avuto una guida saggia non ne sarei troppo sicuro... forse più filosofica che pratica...
Resta il fatto che si conclude oggi un giorno che segna un anno dalla scelta folle di dare le mie dimissioni a lavoro
in un momento a dir poco sconvolgente per me...
Mi tornano in mente le parole di mia madre..., davanti alla mia scelta inconsueta e folle, le sue parole giravano intorno ad un concetto: "diventa ciò che sei". Questa la sua ultima frase non meno folle delle mie decisioni. (in fondo era un malessere da troppi anni per rimanerne stupita e una madre ti vuole felice in qualsiasi modo tu sorrida alla vita).

Ora sorvolando le mie scelte, lasciando solo una riga per dire che dopo un anno non sono pentito affatto...
concentro la mia riflessione su quella frase "diventa ciò che sei".
in un momento cosi particolare per me, dove un nuovo foglio aspetta nuovi tratti di giovani progetti, ci penso e ci rifletto,
Di sicuro quello che ero diventato ormai non mi rappresentava affatto e non mi rispecchiavo nel mondo in cui stavo crescendo da ben oltre un decennio ormai..., anche oggi ho incontrato un ex collega al mercato ed a distanza di 1 anno (oggi)... ero felicissimo di sentirmi ormai talmente distante, da ricordare il suo nome dopo qualche minuto che dialogavamo.

Alla frase "diventa ciò che sei" non devo pensarci troppo se dovessi dare una risposta spontanea...
e chi mi conosce bene da anni mi indica ciò che mi distingue.
Forse a volte ciò che si è... può risultare talmente scontato ai propri occhi da non saperlo valorizzare seriamente talmente spontaneo in noi.
Ma anche la spontaneità deve trovare disciplina quando si vuole addomesticarla per valorizzarla!!
In fondo cosa sono io? Cosa so esprimere? Cosa mi realizza? Ovviamente le mie composizioni,
i miei piccoli versi, le mie espressioni di me in brani che amo definire "fotografie" delle mie emozioni.
Certo sono in attesa di progetti lavorativi da concretizzare che non hanno a che fare con la musica e cercherò di realizzarmi in quelli.... ma se un giorno mi si chiedesse: "...e poi, sei diventato ciò che sei"?
Potrei mai rispondere di si, realizzato e soddisfatto? Potrei mai se non porto a splendere le mie canzoni?
Su questo mi scappa una riflessione su quando fino ad un paio di anni fa ero attivo e operativo,
nell'intento di incidere e comporre quelli che allora erano i miei nuovi brani... (tanto importanti).

"...Quante giornate intere passate chiuso in casa saltando anche il pranzo a volte o riducendomi a cenare alle 23... e quanto la gioia di un nuovo brano inciso sapeva alleviare tutto questo. Pensavo sempre che anche avessi fatto un solo passo avanti nell'espressione del mio estro creativo non sarebbe stato un giorno perso; al tempo stesso vedevo i giorni passati fuori casa, come tempo sprecato e la sera prima di dormire della giornata vedevo solo il non aver fatto nessun passo avanti nei brani e che quindi era un giorno perso..."

Era un Gianluca nel pieno del suo impegno...
non quello di scrivere o comporre brani ma quello di trovare la disciplina con cui i vari strumenti devono convivere se vogliono rendere la giusta espressione nell'insieme.
Quello che devo focalizzare è sia la spontaneità fino al bisogno di esprimermi in musica e sia la soddisfazione di realizzare i miei lavori che mi faceva sorridere indifferente di giorni visti da una finestra avendo quasi una missione che prendeva la priorità su ogni altra distrazione.
"diventa ciò che sei" non può che condurmi su uno sgabello con la mia chitarra a catalogare e riordinare molti brani.. non mi può bastare il fatto che appena ieri è nato il mio ultimo brano e che quindi sono più che produttivo. In fondo quello che mi critico non è il non creare... e oggi neanche di non incidere ciò che attende... stavolta voglio accusarmi di non capire io stesso cosa si spreca per il fatto che mi viene spontaneo e quindi non curo come si dovrebbe. Più volte mi è stato detto e mi si dice che io devo far ascoltare i miei lavori e non per me ma che devo farlo per gli altri.. Mah... inizio a sospettare che la mia poca ambizione rischia di farmi pure accontentare di queste belle frasi... per sentirmi valorizzato e impegnarmi meno -.-

Concludo questo mio vortice di pensieri con quella che vedo una certezza.
Diventa ciò che sei non può non comprendere il mio estro creativo e la mia musica.
(Serve disciplina Gianluca... tu la conosci poco ma potrai tornare fiero dei tuoi lavori solo con lei.)

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